Dalle aree più centrali alle piccole miniere suburbane, sono moltissimi i quartieri che hanno assistito negli ultimi anni ad una rivalutazione immobiliare che non si era mai vista.
La più alta rivalutazione l’ha subita la zona a nord di Loreto, l’ormai famosa NoLo, con prezzi balzati a più del 150% rispetto al 2019. L’effetto NoLo ha avuto ripercussioni su tutta la zona non soltanto dal punti di vista immobiliare, ma anche grazie all’implementazione di mezzi pubblici e servizi di vicinato. Oggi, sono i quartieri suburbani di Ponte Lambro e Santa Giulia ad essere classificati come “nuove frontiere d’investimento”, con ricerche che negli ultimi mesi sono salite al 38%. In entrambi i luoghi si continua a parlare dei grandi progetti di riqualificazione, come nel caso di Santa Giulia in previsione delle Olimpiadi Invernali 2026.
Con una politica territoriale che ha deciso di eliminare la voce “periferia” in virtù di “nuovi quartieri suburbani milanesi”, anche l’area di Bisceglie-Baggio rappresenta una potenziale fonte di investimento dal punto di vista immobiliare. Qui, i prezzi al metro quadrato sono ancora piuttosto contenuti -si parla di circa 3mila euro al metro quadrato- anche se nell’anno corrente si ipotizza una tendenza in positivo su tutta la città con aumenti pressoché ovunque.
A partire da Bisceglie-Baggio come quartieri più convenienti dove acquistare casa nel 2023, si passa alle zone di Porta Genova-Ticinese, dove i costi sono però già raddoppiati, Napoli-Soderini e Navigli, Ponte Lambro, Santa Giulia, Ripamonti-Vigentino, SanSiro e Trenno.
A Milano la domanda supera di gran lunga l’offerta, nonostante le 15mila nuove abitazioni costruite o ristrutturate ogni anno. Nonostante i fattori legati all’economia del periodo, pare che il futuro del mondo immobiliare per Milano guardi sempre all’insù da qui ad almeno tutto il 2026, anno delle Olimpiadi. Si dovrà attendere il biennio 2027-2028 per vedere una stabilizzazione, anche se questa previsione è di gran lunga difficile da confermare oggi.